Ungheria

L?attuale Repubblica ungherese si fonda sulla costituzione ungherese del 1949, revisionata da due importanti emendamenti, quello del 1989 e quello del 1997, che le hanno conferito un nuovo assetto politico e giuridico. Il capo dello Stato ungherese è il Presidente, eletto dal Parlamento, il cui mandato ha una durata di cinque anni e può essere rinnovato una sola volta. Il potere esecutivo ungherese è esercitato dal Consiglio dei ministri e dal primo ministro, che vengono eletti sempre dal Parlamento su proposta del Presidente. Il Parlamento ungherese o Assemblea Nazionale (Országgyülés), è formato da una sola camera, i cui membri vengono eletti ogni quattro anni con un sistema elettorale misto. Dei 386 seggi complessivi 176 vengono stabiliti in collegi elettorali individuali, 152 sulla base di 20 liste distrettuali (provinciali e municipali), mentre i restanti 58 seggi vengono definiti sulla base di liste nazionali. Siedono in parlamento i membri dei partiti che hanno ottenuto il 5% dei voti validi. Il sistema giudiziario ungherese  è affidato ad una Corte Suprema, che ha sede a Budapest, i cui giudici sono eletti dal Parlamento e restano in carica nove anni. In Ungheria hanno il diritto di voto tutti i cittadini che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età. Le elezioni legislative dell?aprile del 2002 hanno segnato il primo grande passo verso un cambiamento del Paese, decretando la vittoria di una coalizione di centro sinistra, costituita dal Partito Socialista Ungherese e dall?Alleanza dei Liberi Democratici, e l?elezione a primo ministro di Peter Medgyessy, sostenitore del libero mercato e già ministro delle finanze nel precedente governo. L'attuale Presidente, il terzo nella storia della Repubblica, è Lazlo Solyom, in carica dall?agosto del 2005. Attualmente fra le questioni più dibattute dal parlamento quella relativa alle minoranze ungheresi che risiedono nei paesi limitrofi, la creazione di un esercito di professionisti, il controllo della televisione pubblica (questione spinosa che ha portato due presidenti all?esonero dall?incarico) e la rappresentanza in Parlamento delle minoranze, argomento particolarmente delicato per quanto riguarda i Rom.